Utilità del dosaggio del precursore del peptide natriuretico cerebrale come predittore di cardioversione efficace nei pazienti con tachicardie e tachiaritmie sopraventricolari, osservati e trattati in Pronto Soccorso

I dati personali sono trattati con strumenti manuali e automatizzati, per il tempo necessario a conseguire lo scopo per il quale sono stati raccolti e, comunque per il periodo imposto da eventuali obblighi contrattuali o di legge. L’inserimento dei dati personali dell’utente all’interno di eventuali maling list, al fine di invio di messaggi promozionali occasionali o periodici, avviene soltanto dietro esplicita accettazione e autorizzazione dell’utente stesso. I dati scientifici a oggi disponibili indicano chiaramente come le caratteristiche di semplicità, maneggevolezza del device e anche il fattore tempo necessario per insegnarne il corretto uso ai pazienti siano fattori molto rilevanti da considerare nella scelta terapeutica dei medici prescrittori. Un ruolo cardine all’avvio della terapia è assegnato all’educazione dei pazienti e delle famiglie, che vengono istruiti alla preparazione e somministrazione del farmaco in quanto parte attiva del processo terapeutico, favorendo l’aderenza al trattamento, i benefici terapeutici e la soddisfazione della cura. A settembre 2022 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), istituendo un registro dedicato, ha autorizzato vosoritide, con rimborsabilità, nei pazienti di età compresa tra i 5 e i 14 anni e senza rimborsabilità per i pazienti tra i 2 e i 5 anni. Vosoritide è per uso sottocutaneo giornaliero ed è presente in 3 diversi dosaggi (0,4 mg, 0,56 mg o 1,2 mg).

  • Gli effetti indesiderati più frequenti sono le infezioni genitourinarie, in particolare le infezioni micotiche.
  • Quest’ultimo ha la funzione in inibire l’enzima neprilisina, un’endopeptidasi neutra responsabile della degradazione di peptidi vasoattivi inclusi i peptidi natriuretici, la bradichinina e l’adrenomedullina.
  • – inviare all’utente informazioni promozionali riguardanti servizi e/o prodotti della Società di specifico interesse professionale ed a mandare inviti ad eventi della Società e/o di terzi; resta ferma la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali comunicazioni in qualsiasi momento.

Comunque, una delle cause più frequenti di iperglicemia mattutina inspiegabile è un aumento dell’ormone della crescita nel primo mattino (fenomeno alba). In questo caso, la dose serale di insulina deve essere aumentata, sostituita con una formulazione a più lunga durata d’azione o somministrata più tardi. Nel corso dello studio non sono state segnalate reazioni avverse per il prodotto in sperimentazione. I dati di una partecipante sono stati esclusi alla V2 per via dell’uso di analgesici orali da banco per dolori mestruali non correlati. La sicurezza è stata verificata chiedendo al paziente, durante tutte e tre le viste, se fossero presenti reazioni avverse locali o sistemiche, e le risposte e i commenti sono stati registrati dal medico/intervistatore. Tutte le possibili reazioni avverse sono state classificate come lievi, moderate o gravi ed è stato valutato il loro rapporto con il prodotto in studio.

Ricerca

La semplificazione dei regimi terapeutici, l’utilizzo di strumenti tecnologici per il monitoraggio attivo e la riorganizzazione del sistema sanitario, che permetta ai medici un approccio pro-attivo nei confronti dei propri pazienti, sembrano essere gli strumenti più efficaci. Quando l’insulina è necessaria per i pazienti con diabete di tipo 2, il controllo glicemico può essere spesso ottenuto con l’insulina basale combinata con farmaci antiperglicemici non a base di insulina, sebbene l’insulina prandiale possa essere necessaria in alcuni pazienti. Il Tamoxifene trattamento insulinico è necessario in tutti i pazienti con diabete mellito di tipo 1 perché diventano chetoacidotici nel caso di una sua mancanza; è inoltre di aiuto per la gestione di molti pazienti con diabete di tipo 2. Inoltre, considerando l’assenza di reazioni cutanee o effetti avversi di alcun tipo, e data la natura non invasiva del dispositivo, i dati suggeriscono che il prodotto in sperimentazione ha un vasto potenziale di applicazioni per il trattamento sia clinico sia domiciliare del dolore, in virtù della sua facilità di applicazione.

  • Il trial SCALE [39] ha reclutato 846 pazienti al fine di valutare l’utilità di liraglutide nel management del peso corporeo nei pazienti diabetici in sovrappeso o obesi.
  • Per questo motivo gli antagonisti del recettore CGRP sono stati sviluppati come farmaci potenziali nel trattamento dell’emicrania, sia come terapia preventiva per ridurre il tasso di emicrania che per il trattamento degli attacchi acuti.
  • Verso exenatide Lo studio, in aperto, ha confrontato l’exenatide 10 mcg, somministrata due volte al giorno ai pasti con la liraglutide 1,8 mg in monosomministrazione giornaliera in 464 diabetici non controllati da una terapia con metformina alle dosi massime tollerate, con una sulfanilurea o con entrambi i farmaci10.
  • La maggior parte delle ricerche si rivolgeva alla biosintesi, stimolando le cellule a produrre più collagene, ma ben pochi studi si sono occupati di impedire la degradazione fisiologica causata dall’azione di alcuni enzimi presenti nel derma.

Michael McIntosh, Ghelardini ha individuato nel veleno che il mollusco utilizza per bloccare le sue prede un composto, il peptide RgIA4, che agisce sulla trasmissione del dolore neuropatico in modo alternativo rispetto agli analgesici attualmente utilizzati, inibendo l’azione dei recettori nicotinici α9α10. Si ricorda che i risultati degli esami di laboratorio devono essere inquadrati dal medico, tenendo conto di eventuali farmaci assunti, prodotti fitoterapici e della storia clinica​. La ricerca degli anticorpi anti-CCP può essere richiesta quando vi sia il sospetto di artrite reumatoide, una malattia autoimmune sistemica, caratterizzata da un’infiammazione cronica delle articolazioni che conduce alla loro progressiva distruzione.

Effetti cardioprotettivi del glucagon-like peptide-1:

Anche se non miniaturizzati come le copie sintetiche degli anticorpi, questi anticorpi bispecifici sono tre volte più piccoli degli mAbs e possono essere clinicamente potenti, sicuri e redditizi, come dimostrato da blinatumomab, un antitumorale di recente commercializzazione. Curiosamente, però, le copie sintetiche degli anticorpi potrebbero essere copie migliori di questi farmaci biologici che legano cellule T- rispetto agli anticorpi monoclonali convenzionali, perché i farmaci biologici si legano a un solo tipo di recettori delle cellule effettrici (CD3) e non hanno bisogno di un’emivita circolatoria prolungata. Tutto considerato – conclude Rader – le copie sintetiche degli anticorpi hanno il potenziale per diventare una nuova classe di prodotti farmaceutici. In secondo luogo, la componente che mima Fc della copia sintetica dell’anticorpo si lega a un solo tipo di recettore Fc (CD64), mentre gli anticorpi naturali e gli mAb si legano ad altri recettori Fc, tra cui CD16 e CD32, su una varietà di cellule effettrici funzionalmente differenti.

  • I risultati dei trials clinici finora pubblicati concordano nell’attribuire ai GLP-1RA un’azione nefroprotettiva, che si estrinseca attraverso effetti sia indiretti (miglioramento del controllo pressorio e glicemico, perdita di peso) che diretti (ripristino di una normale emodinamica intrarenale, prevenzione del danno ischemico e ossidativo).
  • L’AI si trova in tutti i tessuti e fluidi corporei; è presente in grandi quantità nei tessuti connettivi molli, in particolare nell’epidermide.
  • È almeno altrettanto efficace rispetto alle sulfoniluree nel ridurre la glicemia, causa raramente ipoglicemia e può essere usata senza pericolo in associazione ad altri farmaci e all’insulina.
  • È stato infatti dimostrato che la semaglutide, il farmaco più famoso in questo momento, riduce la fame e rallenta lo svuotamento dello stomaco, aumentando il senso di sazietà.

Il trattamento è consistito nell’applicazione di circa 1,2 ml di idrogel posto su una garza adesiva che è stata applicata sulla pelle nel punto del dolore in modo da garantire l’assorbimento delle componenti attive, AI e peptide, nella regione di interesse. “La nostra idea era che i peptidi si rivelassero efficaci per combattere l’invecchiamento cutaneo, andandoa contrastare la perdita di collagene – spiega Rovero –. La maggior parte delle ricerche si rivolgeva alla biosintesi, stimolando le cellule a produrre più collagene, ma ben pochi studi si sono occupati di impedire la degradazione fisiologica causata dall’azione di alcuni enzimi presenti nel derma. Tali recettori sono localizzati sia sulle cellule muscolari lisce vasali sia nella zona glomerulare del surrene, responsabile della secrezione di aldosterone.

Melanoma, il vaccino a mRna iniettato per la prima volta in Italia

L’uso degli agonisti del recettore GLP-1, rispetto al bupropione-naltrexone, era associato a un aumento del rischio di pancreatite (HR aggiustato, 9,09 [IC al 95%, 1,25-66,00]), occlusione intestinale (HR, 4,22 [IC al 95%, 1,02-17,40]) e gastroparesi (HR, 3,67 [IC al 95%, 1,15-11,90]), ma non di malattia biliare (HR, 1,50 [IC al 95%, 0,89-2,53]). L’inclusione degli agonisti del recettore GLP-1 indipendentemente dalla storia di obesità ha ridotto gli HR e reso meno ampi gli intervalli di confidenza, ma non ha cambiato la significatività dei risultati. Gli anticorpi a forma di Y si sono evoluti come una pietra miliare del sistema immunitario dei vertebrati. Essi possono legarsi selettivamente e strettamente alle molecole estranee con le loro due regioni Fab (frammento legante l’antigene) (funzioni di targeting) e reclutare le componenti del sistema immunitario ospite con la loro regione Fc (frammento cristallizabile) (funzioni effettrici). Gli inibitori dell’alfa-glucosidasi (acarbosio, miglitol) inibiscono competitivamente gli enzimi intestinali che idrolizzano i carboidrati della dieta; i carboidrati vengono digeriti e assorbiti più lentamente, riducendo così la glicemia postprandiale.

Il numero di febbraio del Giornale Italiano di Cardiologia

La sua azione è comunque importante anche per rallentare lo svuotamento gastrico (in modo da garantire all’intestino il tempo necessario a completare la digestione) e ridurre l’acidità del chimo (per evitare lesioni della mucosa duodenale). In realtà tutte queste azioni si apprezzano soltanto quando i livelli di peptide inibitorio gastrico sono particolarmente elevati (superiori a quelle fisiologiche), mentre in condizioni standard un altro ormone, chiamato secretina, assolve le funzioni appena elencate. I risultati ottenuti dai nuovi farmaci a base di incretine sembrano avere la potenzialità di cambiare radicalmente la concezione e il trattamento dell’obesità e, forse, rendere meno importante il tradizionale approccio basato sulla modificazione dello stile di vita. Nell’obesità viscerale, infatti, tutti i componenti del sistema renina angiotensina-aldosterone (RAAS) sono aumentati. L’anormale regolazione a favore del RAAS nell’obesità sembra essere associata ad una riduzione dell’attività dei NPs.

“I peptidi sono corte catene di aminoacidi, da anni apprezzati come farmaci e più recentemente anche come ingredienti cosmetici. Dai laboratori dell’Ateneo fiorentino arriva il principio attivo che caratterizza una nuova linea di prodotti realizzati da Relife, azienda di medicina estetica del Gruppo Menarini, e basati sul peptide modulatore del collagene Key Peptide One KP1. Le infezioni delle vie urinarie e nello specifico le infezioni micotiche rappresentano la principale complicanza associata all’utilizzo di questi farmaci, in particolar modo nei soggetti di sesso femminile. I dati di questi studi hanno importanti implicazioni cliniche per la gestione dell’obesità, ma pongono anche alcune domande che dovranno essere affrontare dalle ricerche future. È nota perché è il primo fronte di attivazione contro patogeni che tentano di fare ingresso nel nostro organismo.

I farmaci sono catalogati in base alla classe terapeutica o al sistema d’organo e viene specificato se sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN se a carico – no SSN se non a carico). L’Azienda USL di Parma in collaborazione con la Thomas Jefferson University (TJU),  ha realizzato un documento, rivolto ai medici, che identifica sulla base di evidenze scientifiche definite una lista di farmaci potenzialmente inappropriati e propone possibili terapie alternative. Il documento viene periodicamente revisionato e aggiornato sulla base delle nuove evidenze scientifiche. Di fondamentale importanza è la diagnosi differenziale, volta ad escludere l’eventualità che i sintomi siano causati da malattie polmonari, come bronchiti croniche, eventuali focolai polmonari, asma ed enfisema, per indirizzare il paziente al corretto percorso diagnostico terapeutico.